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Pietro da Cortona

Pietro da Cortona


Pietro da Cortona, nato come Pietro Berrettini (Cortona, 1º novembre 1596 – Roma, 16 maggio 1669), è stato un pittore, architetto e stuccatore italiano.

Pietro fu un artista del primo Barocco; troviamo suoi lavori soprattutto nel campo dell'affresco decorativo e della pittura. Durante il papato di Urbano VIII (di cui fece un ritratto) fu uno dei principali architetti operanti a Roma, insieme a Bernini e a Borromini. Pietro Berrettini progettò il Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo per come lo conosciamo oggi. Nel 1634 divenne principe dell'Accademia di San Luca ed ebbe una parte attiva nella progettazione della chiesa dei Santi Luca e Martina al Foro Romano; l'impianto a croce greca della chiesa è una sua ideazione.

Nel 1633-39 realizza gli affreschi per Palazzo Barberini che diventano la sua opera più rappresentativa e in cui le caratteristiche barocche sono evidenti. Celeberrimo è l'affresco Trionfo della Divina Provvidenza, con l'evidente prospettiva melozziana da sotto in su.

La sua incidenza sugli sviluppi dell'architettura barocca fu notevole nonostante la relativa scarsità di opere e la tendenza che egli aveva a considerare quest'attività come secondaria rispetto a quelle pittorica. Per quanto riguarda le opere architettoniche, dopo avere messo mano all'erezione della Villa del Pigneto nel 1630, dal 1634 al 1650 si dedica alla realizzazione della chiesa dei Santi Luca e Martina, usa una pianta a croce greca in cui l'asse longitudinale è leggermente più lungo di quello trasversale, l'interno si presenta come un unicum omogeneo e totalmente bianco dando l'idea di grande neutralità e rigore riscontrabile anche nell'ordine inferiore di stampo classico. Le colonne dell'interno sono tutte ioniche, gli unici elementi decorativi sono presenti in corrispondenza delle absidi. La volta è realizzata sia con costoloni che cassettoni. Unisce la rigidezza classica e la fluidità delle decorazioni rendendo evidente il suo legame con il manierismo fiorentino.

Dal 1656 al 1657 si dedica alla realizzazione della scenografica facciata di Santa Maria della Pace e negli anni successivi alla basilica di Santa Maria in Via Lata.