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Salvator Rosa

Salvator Rosa


Salvator Rosa o Salvatore Rosa (Napoli, 22 luglio 1615 – Roma, 15 marzo 1673) è stato un pittore, incisore e poeta italiano di epoca barocca. Nato partenopeo, attivo a Roma e Firenze (oltre che nella città natia), fu un personaggio eterodosso e ribelle dalla vita movimentata, con atteggiamenti quasi pre-romantici.

Inizialmente ignorato o addirittura disprezzato, a causa della sua avversione al barocco berniniano e alla pittura realista napoletana, Salvator Rosa ritrovò il favore dei critici e del pubblico nella stagione neoclassica, soprattutto grazie al giudizio dell'architetto paesaggista William Kent, secondo cui i giardini inglesi dovevano essere irregolari, burrascosi, «degni della matita di Salvator Rosa» (fit for the pencil of Salvator Rosa).

Ma fu soprattutto a partire dalla ricezione delle prime istanze romantiche che Salvator Rosa iniziò ad essere apprezzato e amato, divenendo modello degli artisti di quel periodo; le opere di Rosa, infatti, rendono magistralmente la tensione tra il creato e l'elemento umano, del quale viene evidenziata la piccolezza materiale e l'impotenza nei confronti della natura. La corrente romantica, in sostanza, portò l'arte di Salvator Rosa ad essere apprezzata in ogni parte dell'Europa che, fino ad allora, l'aveva guardato con diffidenza; tra gli ammiratori sette-ottocenteschi di Rosa, in particolare, vi furono Horace Walpole (che lo paragonava a Giovan Battista Piranesi), Joshua Reynolds e Claude Joseph Vernet, il cui stile presenta forti debiti nei confronti del pittore napoletano.