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Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo

Castel Gandolfo / Ville e Palazzi

Il progetto del palazzo pontificio (il suburbano recesso, come venne allora chiamato) fu affidato a Carlo Maderno che lo realizzò con l'aiuto dei suoi assistenti Bartolomeo Breccioli e Domenico Castelli (1629). Benché promotore della sua costruzione, Urbano VIII non vi abitò mai preferendo risiedere nella vicina Villa Barberini. Il primo pontefice a villeggiarvi fu dunque il senese Alessandro VII, che completò l'edificio con la facciata principale e l'ala occidentale, cui contribuì anche Gian Lorenzo Bernini.

Dal Cortile delle udienze, lo Scalone d'onore conduce al piano nobile del palazzo. Le sale sono disposte secondo l'ordine gerarchico del cerimoniale vaticano, riprendendo lo schema della Seconda Loggia nel Palazzo Apostolico Vaticano. La prima sala infatti è il Salone degli Svizzeri, o dei Tedeschi, locale un tempo destinato al corpo di guardia. Fino ai restauri di Pio XI degli anni Trenta la stanza era divisa a metà da quattro colonne, e sul pavimento originario erano visibili graffiti e scritte lasciate dalle alabarde delle Guardie Svizzere. Oggi la sala è decorata da un altorilievo con la "Deposizione dalla Croce" e con una Madonna settecentesca di Domenico Corvi.

Seguono la Sala dei Palafrenieri, che ospita i Sediari pontifici e quella delle Guardie Nobili, contenenti ricordi della presenza di Pio IX. La seguente Sala dei Camerieri di Cappa e Spada ospita copie di quadri di Bartolomé Esteban Murillo e Guido Reni. Nella successiva Sala dei Bussolanti c'è copia della bolla del concordato di Fontainebleau del 1801 ed un ritratto di Pio VII e del suo segretario di Stato Ercole Consalvi di Jean-Baptiste Wicar. Seguono la Sala del Trono, risalente all'epoca di Innocenzo X, e la Sala del Concistoro, fatta decorare da Pio IX con tappezzeria damascata e pavimenti di marmi policromi: oggi ospita due arazzi della celebre manifattura Gobelin di Bruxelles raffiguranti la fuga della Sacra Famiglia in Egitto. Successivamente vi è la Galleria di Benedetto XIV, ampliamento già fatto costruire da Alessandro VII ma decorata nel Settecento con dipinti a guazzo di Pier Leone Ghezzi. Da lì si accede alla Cappella Papale di Urbano VIII, una delle più antiche stanze del palazzo, affrescata da Simone Lagi e stuccata dai fratelli Zuccari.

Seguono le stanze dell'appartamento privato del papa: l'Anticamera, con una Madonna di Carlo Dolci, lo Studio, risistemato sotto Pio XI, con dipinti del Dolci e di Paolo Veronese e scrivania con stemma di Pio VII; la Sala da pranzo di Clemente XIV, decorata da Angeloni e Cristoforo Unterperger; la Camera da letto; la Cappella privata, voluta da Pio XI, con una copia della Madonna di Czestochowa e dipinti del pittore polacco Rosen, ricordi del periodo in cui papa Ratti fu nunzio apostolico in Polonia. Gli appartamenti sono completati dalla Camera della toilette, con lacerti di affreschi medioevali dell'antico castello dei Gandolfi e dei Savelli; dalla Stanza dello Scopatore segreto e dalla Sala dello Scalco, affrescata con nature morte di Salvator Rosa.

Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.

Orario Apertura

Sab. Dom.
8.30-18.30

Biglietti

Ingresso a pagamento

Servizi

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Piazza della Libertà
00073 Castel Gandolfo - Roma
1986
Aggiornamento Pagina: 30/05/2023