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Federico Zandomeneghi


Federico Zandomeneghi (Venezia, 2 giugno 1841 – Parigi, 31 dicembre 1917) è stato un pittore impressionista italiano.

Il padre Pietro ed il nonno Luigi, ai quali fu commissionato il monumento a Tiziano per la Chiesa dei Frari, erano entrambi scultori di stile neoclassico. Federico, figlio d'arte, manifestò però una precoce e personale propensione per la pittura, preferita ai rigidi e freddi modelli canoviani. Studiò prima presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia e poi in quella di Milano.

Nel 1860, dopo aver scritto ai genitori una lettera piena di sentimenti patriottici in cui comunicava l'intenzione di unirsi alla causa risorgimentale, partì per raggiungere Garibaldi nell'impresa dei Mille.

Nel 1862 si trasferì a Firenze dove rimase quasi cinque anni, entrando in contatto con i Macchiaioli, con i più famosi Signorini, Fattori, Lega come con i meno noti Banti, Borrani e Cabianca. Il gruppo di artisti che si riuniva presso il Caffè Michelangiolo influenzò profondamente il giovane veneziano, che dimostrò tuttavia sin dall'inizio una forte personalità e uno stile individuale.

Tra il 1866 e il 1874 viaggiò tra Firenze, Venezia e Roma. Le opere di questo periodo risentono dell'intonazione realistica toscana, fondendo la tecnica della macchia con il senso cromatico veneto. In questi anni la critica nazionale cominciò ad accorgersi di lui: è il 1871 quando Pompeo Molmenti scrive per L'arte in Italia un articolo in cui elogia tre giovani pittori veneziani di talento: Guglielmo Ciardi, Alessandro Zezzos e Federico Zandomeneghi.

Il 1º giugno 1874 partì improvvisamente e senza un programma per Parigi. Non avrebbe più fatto ritorno in Italia. È l'anno della nascita dell'Impressionismo, con l'esposizione degli "indipendenti" rifiutati al Salon nello studio del fotografo Nadar. Quello di Zandomeneghi doveva essere un soggiorno di qualche settimane: in realtà vi rimase per il resto dei suoi giorni. Si legò presto al gruppo impressionista; al Nouvelle Athènes, uno dei locali in cui i ribelli della pittura si incontravano, Zandomeneghi era uno dei frequentatori più assidui, come ricorda Georges Rivière. Il pittore veneziano stringerà una forte amicizia con Renoir e Degas, i due autori con cui la propria opera mostrerà maggiori punti di contatto.