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Agostino Carracci


Agostino Carracci (Bologna, 16 agosto 1557 – Parma, 23 febbraio 1602) è stato un pittore e incisore italiano. Fratello maggiore di Annibale Carracci e cugino di Ludovico Carracci fu anch'egli un artista di talento. Fu anche, a dispetto delle modeste origini familiari dei Carracci, un uomo di notevoli cultura ed ingegno.

Si formò nell'ambiente tardo-manieristico bolognese, frequentando dapprima la bottega di un orafo per imparare l'arte dell'incisione, quindi la bottega di Prospero Fontana, poi quella di Bartolomeo Passarotti e infine lo studio dell'architetto e intagliatore Domenico Tibaldi. Secondo il Bellori, nell'apprendistato di Agostino vi sarebbe stato anche un periodo presso la bottega dello scultore Alessandro Menganti, autore della celebre statua bronzea Gregorio XIII, che tuttora sovrasta l'ingresso principale del Palazzo Comunale di Bologna.

Negli anni settanta del Cinqucento comincia la sua attività di incisore copiando i dipinti di maestri bolognesi del tempo come Lorenzo Sabbatini, Orazio Samacchini e Denijs Calvaert. Negli anni a seguire fece viaggi di studio e soggiornò a Venezia nel 1582, a Parma tra il 1586 e il 1587, e nuovamente nella città lagunare tra il 1587 e il 1589.

Particolarmente rilevante fu l'attività incisoria che svolse a Venezia. Qui entrò in stretti rapporti con Paolo Veronese, del quale divenne in un certo senso l'incisore ufficiale, e con il Tintoretto, che ne apprezzava grandemente l'abilità grafica. Secondo quanto tramandano le fonti, questi sentimenti del Tintoretto nei confronti di Agostino sarebbero dovuti all'ammirazione suscitata nel primo dall'incisione della Crocifissione della Scuola Grande di San Rocco, capolavoro di Tintoretto, che in effetti è una della prove grafiche più note del Carracci. Il sodalizio con il Robusti fu così forte che il grande pittore avrebbe fatto da padrino di battesimo per Antonio Carracci, figlio di Agostino nato Venezia.

Sempre negli ottanta del XVI secolo eseguì varie stampe tratte da quadri di Correggio, come la Madonna di san Girolamo o il Commiato di Cristo dalla madre. Altra famosa stampa di Agostino tratta dall'Allegri deriva dall'Ecce Homo ora nella National Gallery di Londra.

Tra i grandi pittori da cui il Carracci trasse delle incisioni vi è anche Federico Barocci, del quale riprodusse (nel 1595) La fuga di Enea da Troia della Galleria Borghese. Altre importanti imprese di Agostino in campo grafico sono l'illustrazione del libro di Antonio Campi Cremona Fedelissima (storia della Città di Cremona, pubblicato nel 1585) e la collaborazione alla prima edizione illustrata della Gerusalemme liberata, di Torquato Tasso, pubblicata a Genova nel 1590. Delle venti incisioni che corredano questo volume, dieci sono di mano di Agostino.

Agostino Carracci morì il 23 febbraio 1602 e fu sepolto nel duomo di Parma. La città di Bologna, con particolare coinvolgimento degli ambienti artistici, letterari ed accademici, gli tributò una solenne commemorazione funebre (nel gennaio del 1603), rara all'epoca per un artista, come forse non se vedevano in Italia dai tempi delle esequie di Michelangelo.

Agostino Carracci fu il primo maestro di artisti di notevole talento come il Domenichino e Giovanni Lanfranco che dopo la sua morte si trasferirono a Roma per entrare nella bottega di Annibale Carracci. Anche suo figlio Antonio si aggregò alla bottega dello zio.