Pinturicchio
Bernardino di Betto Betti, più noto come Pinturicchio o Pintoricchio (Perugia, 1452 circa – Siena, 11 dicembre 1513), è stato un pittore italiano.
Il soprannome di Pinturicchio ("piccolo pintor", cioè "pittore") derivava dalla sua corporatura minuta: egli stesso fece proprio quel soprannome usandolo per firmare alcune opere.
Fu un artista completo, capace di padroneggiare sia l'arte della pittura su tavola, che l'affresco e la miniatura, lavorando per alcune delle più importanti personalità del suo tempo. Fu uno dei grandi maestri della scuola umbra del secondo Quattrocento, con Pietro Perugino e il giovane Raffaello. Giorgio Vasari descrisse la sua biografia in Le Vite del 1568 (Bernardino Pinturicchio) citando nella parte finale anche Nicolò Alunno di Foligno.
Negli anni della sua formazione lascia Perugia, per andare a Roma e qui ottiene i primi incarichi davvero importanti: prende parte alla squadra incaricata di affrescare la Cappella Sistina e lavora accanto a un altro pittore importante, il Perugino. Purtroppo la distruzione degli affreschi ha reso molto difficile l'individuazione del lavoro del maestro, ma molti degli schemi usati nella Sistina sono stati ripresi in opere successive dal Pinturicchio, dimostrando la conoscenza approfondita dell'opera.
Gli affreschi con Storie di san Bernardino nella Cappella Bufalini della chiesa romana dell'Aracoeli sono la prima grande prova dell'arte di Pinturicchio. Vengono in genere datati al 1484-1486 e appartengono a quel periodo in cui la carenza di grandi maestri sulla piazza romana favorì l'ascesa di nuovi talenti. Inoltre la comune provenienza umbra sia del committente, Niccolò di Manno (Riccomanno) Bufalini da Città di Castello che a Roma ricopriva la carica di avvocato concistoriale, che dell'artefice fu probabilmente alla base di un già esistente rapporto di fiducia, come dimostra anche una Madonna dipinta per i Bufalini nella Pinacoteca comunale di Città di Castello (1480 circa).
Subito dopo la sua iscrizione all'Arte dei Pittori a Perugia (1481) Pinturicchio era partito per Roma, sospendendo i suoi rapporti con la città natale, in cui fece ritorno solo verso il 1485, facendo per un certo periodo la spola tra Roma e l'Umbria. Nel 1485 dipinse un perduto "Padiglione del Sacramento" per le monache di Monteluce e nel 1486 risulta un pagamento per una lunetta nel palazzo dei Priori a Perugia, che è in genere identificata con la Madonna col Bambino e due angeli nella sala dei Catasti, dove è presente anche la mano di un collaboratore, forse Bartolomeo Caporali. I due pittori erano sicuramente legati da rapporti fiduciari, come testimonia una delega di Pinturicchio al secondo per rappresentarlo presso la Compagnia di San Giuseppe a Perugia nel 1489.