Giovanni Stefano Danedi
Giovanni Stefano Danedi (o Doneda), detto Montalto (Treviglio, 5 gennaio 1612 – Milano, 19 settembre 1690), è stato un pittore italiano.
Con il fratello maggiore Giuseppe risulta il massimo esponente di questa famiglia di pittori trevigliesi che opera in Lombardia sino alle soglie del Settecento. La sua formazione artistica avviene all'interno del tessuto culturale milanese di quegli anni e subisce l'influenza figurativa dei massimi artisti del primo Seicento ambrosiano: il Morazzone, il Cerano, Giulio Cesare e Camillo Procaccini, Carlo Francesco Nuvolone. Nel 1641, insieme al fratello Giuseppe, collaborò nel grande affresco raffigurante l'Assunzione nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Pavia.
Tra il 1641 e il 1648 entrambi i fratelli soggiornano a Roma, dove hanno modo di conoscere e apprezzare nuovi linguaggi e suggestioni pittoriche, venendo a contatto con le opere di Pietro da Cortona. Buona parte della produzione artistica del Montalto riguarda la pittura sacra in territorio lombardo; di non minore rilevanza è però anche il contributo alla decorazione barocca di argomento profano, in ville e palazzi lombardi di famiglie illustri, come i Borromeo e gli Arese.
A partire dal 1648, dopo il soggiorno a Roma, il suo stile fu influenzato sempre di più dalla pittura barocca. Lo testimoniano sia gli affreschi del presbiterio del duomo di Monza, del 1648, sia gli affreschi successivi di Villa Frisiani Mereghetti a Corbetta (1656), quelli della sesta e della settima cappella di destra nella Certosa di Pavia (1671-1688), la decorazione della XVII cappella e della cupola del Santuario del Sacro Monte di Varallo, la Madonna, Sant'Anna e Gesù Bambino nella chiesa del Santo Crocifisso ad Asso e la pala con l'Assunzione della Vergine nella chiesa di Santa Maria Assunta a Giubiasco.
