Villa Carlotti, del XVII secolo, è sede del Comune. Villa patrizia del 1632, palazzo dal 1682. Caratteristica è la Sala grottesca oggi detta Sala dei sogni con affreschi sulla volta. Vi ha sede un Museo comunale (1976) che raccoglie documenti storici locali e il Compianto quattrocentesco proveniente dalla Cappella del Cimitero. Sede comunale dal 1952, fu proprietà della famiglia Vimercati fino alla metà del XVI secolo e poi dei Carlotti fino al 1920. La villa era dotata di un parco, perduto nel corso del tempo per far spazio alla costruzione di altre strutture, demolite poi nel 1959. Infatti nel 1632 la villa venne abbellita con giardino e statue dal marchese Girolamo. Nel 1653 il marchese Marcelle possedeva in Caprino una “casa da patron” e da lavorente e 190 campi di terra, dei quali 60 arativi con vigne e 13 prativi con pochi morari.
Le stanze del primo piano sono decorate con affreschi e figure allegoriche di gusto seicentesco, dipinti in cornici di stucco sagomate con scene di caccia, cavalieri vestiti in foggia orientale e animali fantastici. Vi sono anche scene con paesaggi fantastici con laghetti, boschi, colonnati, fontane e statue. Particolare è la cosiddetta “Sala dei Sogni” il cui soffitto è decorato con personaggi orientali, galeoni, uccelli, scimmie, carrozze e, al centro, la figura della Fama. In una sala adiacente si trova il Compianto sul Cristo morto, un complesso di statue in tufo a grandezza naturale, originariamente colorate e inizialmente ubicato presso l’antica chiesa del Santo Sepolcro di Caprino. Il compianto raffigura Gesù disteso sul sudario mentre Giuseppe di Arimatea gli tiene amorosamente tra le mani il capo e Nicodemo le estremità; a piangerlo la Vergine, S. Giovanni, la Maddalena ed una pia donna. Tale opera è uno degli esempi più importanti della scultura gotica italiana, attribuita al maestro di Santa Anastasia, scolpito probabilmente attorno al 1320. L’opera è strettamente connessa ai gruppi delle Crocifissioni di Cellore d'Illasi e di S. Giacomo di Tomba.