L'aspetto attuale della chiesa risale in gran parte all'XI secolo, con una torre campanaria del XII secolo decorata da monofore e bifore, ma l’edificio è il risultato di numerose trasformazioni. Dell’edificio carolingio, a pianta rettangolare con tre absidi, restano solo due pareti. L’opera più rilevante è il ciclo di affreschi carolingi del IX secolo, tra le rarissime testimonianze della pittura murale di quel periodo in Europa.
Oggi sono visibili le absidi, che probabilmente contenevano tre altari: quello centrale dedicato a Cristo, i laterali a San Gregorio e a Santo Stefano. Nei pilastri restano affreschi di due committenti: un ecclesiastico che offre il modellino della chiesa a Cristo e un uomo con spada, forse Unfrido, conte della Rezia per nomina di Carlo Magno. Entrambi hanno aureole quadrate (signum viventis), riservate a personaggi viventi illustri.
La chiesa era interamente affrescata, ma le tracce superstiti sono minime. Si ipotizza un ciclo su San Gregorio e sulla vita di Re Davide, legato all’ideologia carolingia. Alcuni frammenti sopravvivono nella parete nord, ma l’interpretazione iconografica resta incerta.
Due artisti realizzarono gli affreschi: il Maestro dei Ritratti, autore delle figure dei committenti e della parete nord, e il Maestro delle Nicchie, responsabile delle absidi. Il primo si distingue per il senso della linea e il colore sfumato; il secondo per tonalità vivaci e contrastanti. Entrambi di altissimo livello, probabilmente di origine lombarda.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.