L'antica pieve di San Fortunato, sorge a meno di un chilometro fuori dell'area urbana di Montefalco, in cima a una collinetta quasi del tutto contornata da un bosco di elci secolari dove si trovano delle grotte, scavate nell'argilla, già usate per i riti pagani e poi paleocristiani quando divennero, come narrato dalla tradizione popolare, luogo di ritiro per san Fortunato che visse tra il 340 e il 400.
Frutto di vari rimaneggiamenti, San Fortunato, come la possiamo vedere al giorno d'oggi, è preceduta da un cortile a quadriportico del XV secolo, dove ben si notano, tra quelle in mattoni, alcune colonne reimpiegate dall'originaria basilica. Sul lato a sinistra rispetto all'ingresso principale troviamo la Cappella delle Rose, edificata anch'essa nella stessa epoca e decorata da Tiberio d'Assisi nel 1512 con un ciclo di affreschi sugli Episodi dell'Indulgenza della Porziuncola. La chiesa, che risale in parte al XII secolo, è a navata unica con una volta leggermente ogivale e termina in un'abside quadrata, aggiunta dopo restauri in epoca trecentesca.
Nella lunetta del portale possiamo vedere la Madonna con Bambino tra i santi Francesco e Bernardino da Siena e angeli ed entrando sulla destra una frammentaria Madonna con Bambino e angeli, entrambe di Benozzo Gozzoli, un altare con affresco raffigurante San Fortunato e il reliquiario e di fronte un altro con un dipinto raffigurante san Severo rendono omaggio al santo Patrono e all'edificatore della chiesa. Le reliquie di san Fortunato sono visibili in un'urna posta nell'altare maggiore.
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