L’esistenza di questo mulino ad acqua è documentata già dal 1805, come descritto in una tavola dell’Estimo Dipartimentale dell’Alto Po. Operativo sino a metà degli anni ’70 è stato ceduto nel 1991 dagli ultimi eredi all’Amministrazione Comunale; a seguito ristrutturazione è diventato nel 1994 Museo dell’Arte Molitoria e della Civiltà Contadina. È un mulino a spinta da sotto, con l’acqua della roggia che sospinge le pale ricurve, le quali imprimono un movimento rotatorio antiorario di circa 7 giri al minuto. Tale soluzione è stata spesso adottata nella pianura Padana a causa della scarsa presenza di dislivelli.
A piano terra accanto alla cucina, dove è presente il camino che scalda tutti i locali, c’è il vero fulcro dell’edificio: la sala della macinatura; qui si trova l’apparato che trasporta il movimento della grande ruota idraulica esterna alle macine.
Oltre alla visita guidata, per le scolaresche è possibile assistere alla dimostrazione pratica del funzionamento del mulino, sin dalla prima fase della macinatura.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.