Il progetto del complesso funerario monumentale venne commissionato nel 1969 all’architetto veneziano Carlo Scarpa a seguito della morte improvvisa di Giuseppe Brion, fondatore e proprietario della Brionvega, dalla moglie Onorina Tomasin-Brion. L’opera avrebbe dovuto ospitare le sue spoglie, e quelle di alcuni parenti. Presso il memoriale Brion è sepolto lo stesso Carlo Scarpa, insieme alla moglie Nini Lazzari, in un punto discreto di congiunzione tra la sua monumentale creazione e il vecchio cimitero del paese.
Il complesso funebre è strutturato a forma di "L ribaltata" ed è racchiuso da un muro di cinta inclinato di 60°. La quota del terreno interno al muro di cinta è più alta del terreno della campagna circostante, a simboleggiare il tumulo.
È composto da 5 edifici, perlopiù in cemento armato: una lunga costruzione all'ingresso dal cimitero del paese (i propilei); alla sua destra, una vasca d'acqua con un padiglioncino; a sinistra, un arco/ponte con le tombe dei coniugi Brion, verso nord una cappellina addossata al muro di cinta e per ultima, una chiesetta di forma cubica sul braccio della "L" più prossimo al lato d'ingresso dalla strada.