L’Ex Ospedale San Rocco è oggi una delle sedi dei Musei nazionali di Matera e ospita l’esposizione permanente della collezione etnografica.
L’edificio, adiacente all’attuale chiesa di San Giovanni Battista, divenne ospedale nel 1610, quando fu ceduto alla comunità francescana dei Riformati. Cinque anni più tardi, accanto all’ospedale, fu costruita la chiesa del Cristo Flagellato, ad opera della Confraternita degli Artisti, di cui facevano parte artigiani e maestri muratori che contribuirono a realizzare le opere di decorazione della chiesa.
La Chiesa fu affrescata solo un secolo più tardi, nel 1720. A metà Settecento fu commissionato a Marco de Bellis da Castellana un nuovo altare maggiore, realizzato in pietra locale ed oggi non più visibile.
La decorazione, resa mutila dai lavori di trasformazione dell’edificio in carcere, presenta tre grandi scene, legate alla Passione di Cristo nelle grandi arcate: Orazione nell’orto e due Crocifissioni con santi. Lungo le pareti sono disposte: nel primo registro, delle finte nicchie entro le quali è collocato un santo o una scena; nel secondo registro, delle decorazioni che simulano degli stendardi pendenti dal soffitto entro le quali vi sono delle scene sacre, non sempre in relazione al santo sottostante.
Nel 1726 la gestione dell’ospedale di San Rocco fu affidata ai Padri Ospedalieri di San Giovanni di Dio, i quali ampliarono e modificarono la chiesa apponendo sull’ingresso principale lo stemma del loro Ordine religioso, ovvero un melograno sormontato da una croce, insieme allo stemma della città di Matera, ancora visibili in facciata.
La chiesa del Cristo Flagellato, annessa all’ormai carcere, conservò la sua originaria funzione di luogo di culto fino agli anni Settanta dell’Ottocento. Numerosi graffiti presenti alla base degli affreschi testimoniano, proprio, il lungo periodo in cui la chiesa fu affiancata al carcere.
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