Si trova ai piedi della Rupe Tarpea. Nel 1385 Giordanello degli Alberini, un nobile condannato, pagò due fiorini perché un'immagine della Vergine Maria fosse collocata qui per consolare i condannati. Da qui il nome della chiesa. Fu edificata nel 1470 e ricostruita nel 1583-1600 su progetto di Martino Longhi il Vecchio. La facciata, che si leva bianca di travertino su un'ampia scalinata moderna, è a due ordini: quello inferiore, ripartito da lesene corinzie in cinque campate, e con tre portali, è dovuto al Longhi; quello superiore, compiuto nel 1827 da Pasquale Belli nello stesso stile, è a tre campate e si raccorda all'attico del primo ordine, sul quale si trovano statue di 4 profeti. L'interno è a tre navate divise da pilastri, ed ha tre absidi con delle cappelle.
Tra le opere principali, si possono annotare: Storie della Passione, affreschi di Taddeo Zuccari del 1556; Madonna col bambino e santi di Livio Agresti (1575); un’icona di Maria del XIII secolo; all'altare maggiore, affresco di S. Maria della Consolazione, di epoca medievale, restaurato da Antoniazzo Romano; Natività, Assunzione e Scene della vita di Maria e Gesù del Pomarancio; Sposalizio mistico di S. Caterina, rilievo marmoreo di Raffaello da Montelupo (1530); L'adorazione dei Maggi, di Giovanni Baglione.
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