Venne edificata nel periodo che va dal 1150 al 1200, secondo la tradizione sugli avanzi del tempio di epoca classica dedicato a Nettuno.
Denominata anche “Annunziata di Castello a mare” o di “Castellammare” per la sua vicinanza all’omonima fortezza ubicata a guardia dell’insenatura del porto e della darsena, nel secolo XIII fu accorciata con arretramento della facciata, probabilmente a seguito di un terremoto e sulla nuova parete vennero inseriti i tre portali, il mediano centinato e i laterali architravati con arco di scarico.
Il portale principale, sormontato dallo stemma romboidale aragonese, presenta caratteri tardo romanici normanno-lombardi nei capitelli e bizantini negli stipiti, mentre elementi di imitazione tardo-romana si riscontrano nei capitelli dei portali minori.
All’interno, le colonne rincassate dell’abside maggiore e alcuni capitelli testimoniano dell’influenza araba; di quella arabo-bizantina nella cordonatura dell’arco trionfale e nella sua morfologia a peduccio rialzato; di quella normanno-lombarda le strette ed alte finestre delle navate e della cupola e di quella bizantina, per la maniera di trattare con spessi strati di calce e lunghi mattoni la cupola, l’abside e le finestre, oltre alla copertura della navata principale di tipo mediterraneo a volta a botte, elemento tipicamente bizantino con agganci al razionalismo costruttivo arabo.Tutto ciò conduce ad un eclettismo architettonico che caratterizza la chiesa dei Catalani nella sua diversità da altri monumenti normanni dell’Italia meridionale: in essa si condensano culture latine, bizantine ed arabe.