L'edificio, a pianta quadrata, è stato costruito (secondo gli studiosi, fra VI e VII secolo) con blocchi in pietra locale (carparo), di taglio irregolare, probabilmente asportati, per il riuso, dai resti di un villaggio di età romana individuato in zona a seguito di recenti scavi archeologici. Tale elemento dà alla costruzione un aspetto esterno compatto e massiccio.
La facciata dell'edificio è caratterizzata da un portale on arco a tutto sesto sorretto da due rozze colonne; sul retro è presente una bassa abside, scandita da due lesene molto semplici e una bifora che consente l'illuminazione degli ambienti interni.
L'interno è diviso in tre navate delimitate da colonne con fusti ellenistici di reimpiego, provenienti da costruzioni di epoca romana, che sorreggono bassi archi a tutto sesto. La navata centrale è coperta da due basse cupole poste in asse, appoggiate su alti tamburi. Piccole monofore sono presenti nelle parti superiori delle pareti di ambito. Le navate laterali sono caratterizzate da rozze semi-volte rampanti.
Sulle pareti interne sono presenti pregevoli affreschi che gli studiosi collegano a due distinti filoni culturali: l'arte longobardo-beneventana nella prima campata e quella bizantina nella seconda campata e sulle pareti dell'abside. Lungo il bordo inferiore di quest'ultima, è stata recentemente scoperta un'iscrizione dedicatoria in greco: "Questo tempio è stato edificato per la remissione dei peccati del servo di Dio... e della sua consorte Veneria e dei loro figli. Amen".
Intorno alla chiesa è stata messa alla luce una necropoli che è stata datata all'VII secolo d.C. Tale datazione consente di ipotizzare la prima costruzione della chiesa allo stesso periodo.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.