San Floriano avrebbe avuto origine nel X secolo. Venne citata per la prima volta in una bolla papale di Eugenio III (1145), cui seguirono le menzioni in una bolla di papa Lucio III e in un diploma di Federico Barbarossa (1185). L'esterno è decorato con degli affreschi, scoloriti, di scuola vecelliana.
Gli interni conservano numerose opere di pregio, specialmente lavori in legno realizzati da alcuni celebri intagliatori originari della valle. Fra tutte spicca l'altare delle Anime, grandiosa opera giovanile dell'intagliatore Andrea Brustolon (1687), ornato dalla pala delle Anime purganti di Agostino Ridolfi. L'altare maggiore, in marmo di Carrara e dalle linee rococò (1782), è sormontato da un crocifisso ligneo di Valentino Besarel junior; dietro è collocata la pala con i Santi Floriano e Giovanni Battista dipinta da Francesco Maggiotto nel 1783. Al coro, costituito da un rivestimento ligneo realizzato da Giovanni Paolo Gamba Zampol e Valentino Bersarel senior, sono stati aggiunti elementi decorativi raffiguranti Episodi della vita di Maria di Giuseppe Cherubin (1913). A Valentino Besarel junior si devono il gruppo scultoreo della Madonna del Rosario (1897) e la Vergine Assunta in legno gessato e colorato.
Sulla parete di sinistra spiccano due tavole quattrocentesche attribuite a Girolamo da Trento. Nei pressi del fonte battesimale, cinquecentesco, si collocano l'altare dello Spirito Santo, recante una pala, forse, di Domenico Falce (prima del 1647), e l'altare di San Rocco, con una tela attribuita a Francesco Frigimelica (XVII secolo). Vanno inoltre citati il tabernacolo "Bardellino", singolare manufatto in pietra commissionato dal pievano Giovanni Battista Bardellino (XVI secolo), una Pietà in arenaria dei primi del Quattrocento, la tela ad olio con i Santi Antonio da Padova e Teresa d'Avila, di un anonimo settecentesco, e alcune tele di Marco Vecellio.
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