La chiesa di San Pietro a Cedda è considerata una degli edifici sacri più belli e importanti della Val d'Elsa ed è una chiesa ad unica navata, molto allungata, terminante in un'abside e coperta a tetto.
La facciata è a capanna ma è parzialmente coperta sulla sinistra da un edificio successivo. Tra il portale e il tetto è collocata una bifora realizzata in occasione del restauro novecentesco. Il portale sovrastato da una lunetta monolitica presenta un archivolto a tutto sesto decorato con motivi di tipo vegetale ( palme, intrecci di vimini, grappoli d'uva) e da motivi geometrici (triangoli, tipo le pievi di Coiano e Pievescola). Nell'architrave è presente un'iscrizione (IN XPI NOMINE XPIAHEI DEDICA + R.S.A.W.) e ai bordi quale cornice sono dei fregi raffiguranti fogliami (come nella pieve di Mensano). Altre decorazioni dell'architrave sono una croce romanica inserita tra una serie di rosette quadrate.
La tribuna è dominata dal volume dell'abside i cui volumi sono scandirti da paraste. Il coronamento presenta una cornice svasata e una seri di tredici archetti a risega decorati come il portale d'ingresso e poggianti su mensole antropomorfe o zoomorfe alternate. Nel mezzo dell'abside si apre una monofora a doppio sguancio. Nel paramento murario posto sopra l'abside è visibile una feritoia a croce, motivo tipico delle chiese canonicali.
L'interno è coperto a capriate in vista ed è molto allungato rispetto ai canoni abituali; un grande arco divide il presbiterio dallo spazio riservato ai fedeli. I sostegni di questo arcone presentano semicolonne con basi ad anelli e i capitelli simulano la presenza di un transetto innestato sul corpo della chiesa. Nel catino dell'abside è presente una cornice scolpita con figure simboliche. Tali figure raffigurano un animaletto che scappa inseguito da un drago mentre nell'altro verso è posta una figura identica seguita da un pellicano, poi c'è Adamo che con una mano stringe il pomo, un'altra testina (forse Eva), un altro animale selvaggio e poi una serie di rosette e testa umane alternate. I capitelli dell'arcone centrale raffigurano due cariatidi decorate con grappoli d'uva (come nella pieve di Cellole).
All'interno le opere pittoriche sono una pala del XV secolo con la Madonna col Bambino e santi e due affreschi: uno trecentesco con San Pietro e l'altro con la figura di una santa, della seconda metà del XIII secolo.
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