Esistente già nel XII secolo, l’attuale fabbrica è il frutto di una profonda opera di ricostruzione iniziata nel XVI secolo. La chiesa ha impianto a croce latina, con suddivisione in tre navate, abside semicircolare e cappelle laterali all’estremità del transetto. Dell’originaria chiesa romanica restano solo un’abside molto inclinata verso l’esterno e gli spazi delle tre antiche absidi, oggi collocate sotto il presbiterio e la sagrestia.
Sulle pareti sono ancora visibili gli affreschi, dipinti tra il 1081 e il Quattrocento. La facciata in granito e serizzo è di gusto barocco, con due imponenti colonne a cornice del portale principale. Sopra l’ingresso campeggia l’iscrizione “Basilica Romana Minore”, in ricordo dell’onorificenza concessa da papa Pio XII nel 1941. Curiosa la vetrata a serliana centrale, che spezza un frontone triangolare. Due volute raccordano i volumi laterali, alle cui estremità sono collocate le statue di San Tommaso Becket, San Donato, San Giorgio e Sant’Eutichio. Nel timpano sommitale è inserito lo stemma della famiglia Gallio, cui si deve il legato testamentario che permise di ultimare la facciata. L’aula interna è scandita da massicci pilastri quadrati con volte a crociera e decorata con stucchi dorati. Tra le varie decorazioni pittoriche ricordiamo il grandioso affresco di San Giorgio che uccide il drago, che campeggia nella vela centrale.
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