Il torchio è ospitato in un locale dalla pianta lunga e stretta (8,60 m di lunghezza per 3 m di larghezza), di altezza appena sufficiente a contenerlo tanto che, secondo alcune testimonianze, il pavimento del locale sovrastante aveva un foro nel quale durante la pressatura saliva la vite del torchio. Dall'analisi dei materiali impiegati, dalla disposizione delle pietre delle murature, dalla foggia degli architrave di porte e finestre è possibile risalire ai periodi di costruzione e individuare le successive modifiche. Sulla base di queste evidenze, la parte più antica dell'edificio è riconducibile presumibilmente al XVI secolo. Successivamente, in un periodo probabilmente compreso tra il 1790 e il 1812, l'edificio ha subito una ricostruzione globale, ben riconoscibile nel muro est, sia all'esterno che all'interno. Dall'analisi delle stratigrafie murarie, evidenziate nelle immagini, emergono elementi significativi in grado di ricostruire la successione degli interventi e delle modifiche subite dall'edificio.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.