La basilica, dedicata alla Madonna de Finibus Terrae, nome derivante dalla locuzione de finibus terrae che gli antichi romani solevano utilizzare per questo territorio come ultima zona abitata da cives, rispetto a quella oltre il mare abitato da provinciales, si apre su un piazzale che si affaccia sulla punta estrema pugliese della penisola italiana: nella piazza è posto la croce pietrina, la colonna mariana del 1694 sormontata da una statua della Madonna, opera di Filiberto Aierbo d'Aragona, ed il faro.
La facciata della chiesa è divisa in due da una trabeazione; la zona inferiore, arricchita con epigrafi e stemmi, è divisa in cinque scomparti da quattro lesene, due delle quali, quelle centrali, terminano con due statue: nella parte centrale si apre il portale d'ingresso, mentre altri due, più piccoli, sono posti alle due estremità. I portali in bronzo, fusi dalla fonderia Mapelli e disegnati dello scultore Armando Marrocco, sono stati messi in sede nel 2000, in ricordo dell'anno giubilare. La parte superiore della facciata, più stretta rispetto a quella sottostante, si presenta su due livelli, con quattro lesene e quattro finestre su ogni piano, oltre ad una croce in ferro posta sulla sommità. Nel nartece è conservata l'ara del antico tempio pagano e una scultura in pietra leccese che raffigura un angelo a braccia aperte in senso di accoglienza verso i pellegrini.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.