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Pietro da Saluzzo

Pietro da Saluzzo


Pietro da Saluzzo (Pietro Pocapaglia)

Non si conosce la data esatta della nascita di Pietro, avvenuta a Saluzzo, in seno alla famiglia di pittori Pocapaglia, di cui si hanno notizie già dal XIV secolo. Il corpus di opere riferite a Pietro, già “Maestro di Villar”, di sole pitture murali, va dal 1438, data dal Transito della Vergine in S. Maria degli Alteni a Centallo, fino al 1480; la sua attività è legata soprattutto a una committenza parcellizzata sul territorio dell’antico marchesato di Saluzzo, prevalentemente di ordini religiosi (benedettini, agostiniani, francescani), e mai, a quanto è dato sapere oggi, marchionale.

Si formò verosimilmente presso Antonio Pocapaglia, suo avo, protagonista della pittura locale nei primi decenni del Quattrocento, come dimostrano due prestigiose commissioni, entrambe perdute.

Tra gli anni Quaranta e Cinquanta del Quattrocento, Pietro dimostrava già uno stile autonomo, estraneo alle suggestioni jaqueriane, originale e demodé, di ascendenza lombarda, nei panneggi morbidi e svolazzanti, unito a una vena gotica leggera, nelle figure allungate e chiaroscurali, come si vede nella Crocifissione con devoti che recitano laudi oggi nella cappella del Ss. Sacramento nel duomo di Saluzzo, già chiesa di S. Sebastiano, nella Crocifissione in S. Agostino a Carmagnola e nell’Annunciazione sull’odierna controfacciata di S. Giovanni Battista a Savigliano, databile antecedentemente ai lavori del 1454 (Turletti, 1887; Manavella, 2012, p. 307, la ritiene successiva al 1470).

Di lui ricordiamo affreschi in S. Bernardo di Valgrana, in S. Sebastiano di Monterosso e nel Santuario di San Magno i dipinti nella Cappella Allemandi.