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Gerard van Honthorst

Gerard van Honthorst


Gerrit (o Gerard) van Honthorst, noto anche come Gherardo delle Notti (Utrecht, 4 novembre 1592 – Utrecht, 27 aprile 1656), è stato un pittore olandese. All'inizio della sua carriera visitò Roma, dove venne a conoscenza delle opere dei maestri italiani e da cui fu influenzato, specialmente da Caravaggio. È proprio da quest'ultimo che trasse ispirazione per la caratteristica illuminazione usata in parte dei suoi dipinti. Ritornato nei Paesi Bassi, divenne uno dei pittori di spicco del suo periodo, dipingendo sia quadri che ritratti. Morì, sempre ad Utrecht dov'era anche nato, all'età di 65 anni.

Svolse la sua formazione inizialmente presso il padre, un pittore decorativo, per poi diventare allievo di Abraham Bloemaert. Una volta concluso l'apprendistato si recò a Roma, come ormai era consueto per ogni pittore che aspirasse ad una formazione completa, dove studiò i grandi maestri e l'arte antica. Non vi sono notizie certe relative all'anno del suo arrivo, anno da collocare probabilmente attorno al 1610. In ogni caso, il primo dato cronologico certo del suo soggiorno romano è il 1616, ma è da escludere che Honthorst giunga nella città in quell'anno (come era stato ipotizzato in passato), anche perché alla fine del secondo decennio è già un pittore pienamente formato e maturo. Non era il solo pittore a provenire da Utrecht: assieme a lui, nello stesso periodo, visitarono Roma anche Dirk van Baburen, Hendrick ter Brugghen e Jan Van Bijlert.

A Roma alloggiò presso il palazzo di Vincenzo Giustiniani, dove dipinse il Cristo dinanzi al sommo sacerdote (ora alla National Gallery di Londra). Il suo patrono romano aveva un'importante collezione di opere d'arte dipinte da vari artisti come Caravaggio, Bartolomeo Manfredi e i fratelli Carracci, e di cui Honthorst in questo modo poté fare conoscenza. Principalmente fu colpito proprio dalla pittura di Caravaggio, alla quale ispirò gran parte delle opere successive fino ad essere indicato come pittore caravaggista. Si specializzò nella pittura a "lume di notte", con straordinari effetti di luce artificiale, fatto che gli valse l'epiteto di Gherardo delle Notti.

Ma in Italia Honthorst non ebbe come patrono il solo Giustiniani: il cardinale Scipione Borghese gli assicurò delle commissioni a San Silvestro Della Mariro, a Monte Compatri e per Santa Maria della Vittoria in Roma. Lavorò inoltre anche per Cosimo II de' Medici, granduca di Toscana.