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Bernardino Licinio

Bernardino Licinio


Bernardino Licinio (Venezia, 1485 – ante 1560) è stato un pittore italiano.

Bernardino e il fratello Arrigo, documentati tra 1511 e il 1515, appartenevano ad una famiglia di ascendenza bergamasca, con origini nel Comune di Poscante (ora Zogno), stabilitasi a Venezia nell'alveo di una tradizione che vedeva da generazioni un consolidato nucleo di artisti bergamaschi operare in laguna.

Il periodo iniziale della sua attività pittorica Bernardino lo dedicherà prevalentemente alla ritrattistica su modelli giorgioneschi di cui è esempio la prima opera datata dell'artista, il Ritratto di fanciulla con il libro ora al Museo di belle arti di Budapest in cui manifesta anche esiti semplificativi delle "strutture formali" di Tiziano e Palma il vecchio, in una visione più naturalistica, dal brillante cromatismo e di superficiale e immediato effetto da rilevarsi maggiormente in altri ritratti di pochi anni più tardi come il Gentiluomo con antifonario della City art gallery di York.

Incostante nei suoi riferimenti, per un lungo periodo prediligerà "la monumentalità strutturale di derivazione tizianesca" che tuttavia stempera, a partire dal 1530, nella successiva produzione sacra per committenze pubbliche e private riavvicinandosi all'impianto compositivo e al ductus più tradizionale di Palma il vecchio, come nel trittico dedicato alla Madonna col Bambino in trono tra i santi, Antonio, Lodovico da Tolosa, Francesco e Bonaventura nella Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia, ritenuto il suo capolavoro, a cui si aggiungeranno nella produzione tarda anche contaminazioni da Bonifacio Veronese.

La reale dimensione di Bernardino fu resa possibile solo a partire dal primo Novecento, grazie all'intervento chiarificatore di Gustav Ludwig nel 1903, quando si diradarono alcuni fraintendimenti provocati dal Vasari che in entrambe le edizioni delle Vite, confuse Bernardino Licinio con Giovanni Antonio de Sacchis, finendo per oscurare per più di tre secoli tanto la vita quanto le opere di Bernardino Licinio.