La prima citazione documentale del castello compare in un atto del 1039 in cui l'imperatore Corrado II investe il feudatario Guala di Casalvolone confermandogli la pertinenza dei possessi signorili[1]. Più di un secolo dopo, nel 1152, Federico Barbarossa conferma a Gualone di Casalvolone i vecchi possedimenti e gli concede il diritto di esigere tributi per la manutenzione e l'ampliamento delle fortificazioni del borgo.
Nel XII secolo i Casalvolone si dividono in tre rami, tra i quali assume rilievo quello dei Buronzo. Nel XIII secolo tale famiglia nobiliare assume sempre maggior forza patrimoniale, e nel secolo successivo si divide in sette colonnellati, corrispondenti a distinti ceppi familiari, che non si separano, ma decidono di convivere nel castello adottando regole di organizzazione comuni e statuti atti a favorire la conservazione unitaria del patrimonio a loro tramandato. Di qui la struttura consortile o di ricetto signorile assunta dal borgo, dove le varie caseforti concorrono a strutturare le fortificazioni verso l'esterno.
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