Il frantoio, scavato nella terra tufina a tre metri e mezzo di profondità si trova su di un’antica strada detta "Serravecchia" e può essere datato intorno agli inizi del ‘700. Quindici scalini conducono dolcemente all'interno del locale sotterraneo di 850mq. La vasca di 3.20 m. di diametro, fa da trono alla macina prodotta con pietra locale e circondata lateralmente da quattordici finestre, le “sciave“ nelle quali venivano ammassate le olive in attesa di essere macerate e introdotte dall'esterno tramite un foro della parete. L’areazione naturale era assicurata da tre botole poste sulla volta che venivano anche usate per l’immissione delle olive. Oltre al torchio alla “calabrese“ che serviva per la prima pressione, abbiamo altri quattro torchi alla “genovese“ che servivano per la seconda pressione.