![Museo della Ceramica Palazzo Trabia](/component/ajax/?p=image&src=%7B%22file%22%3A%22images%2Fmusei2%2Fceracivicoms.jpg%22%2C%22thumbnail%22%3A%22900%2C420%2C%22%7D&hash=0b2b8eb2)
Museo della Ceramica Palazzo Trabia
Ceramica / Santo Stefano di Camastra
Attualmente la raccolta consiste in una rappresentativa serie di oggetti dell'antica tradizione ceramica stefanese. Oggetti d'uso quotidiano legati alle esigenze della famiglia e del lavoro. Fra i tanti pezzi vi troviamo il fiasco o "ciascu", i boccali per il vino e l'acqua o "cannate", le lucerne ad olio ad una o più fiamme fra cui quella detta di S.Antonio a tredici fiamme, la tipica brocca alta e stretta con due manici o "bummulu", i contenitori con coperchio per olive ed alimentari vari o "burnie", i piatti decorati con motivi semplici o "fangotti", alcune acquasantiere, l'originale anforetta con due manici e con all'interno una membrana d'argilla forata per mantenere fresca l'acqua o "bic bac", diverse varietà di pigne aperte o chiuse dai colori verderame, giallomiele o bianco che nella credenza popolare avevano un significato propiziatorio, il comune salvadanaio o "carusietru" praticamente uguale in tutte le tradizioni caramiche, le scodelle di diverse dimensioni screziate verderame o blu comunemente chiamate "lemmi", i contenitori per l'acqua o "quartare" e poi le famose giare per l'olio o i cereali di cui parla anche Pirandello nel suo celebre racconto.
Vasta la raccolta delle antiche mattonelle maiolicate, vero vanto della produzione di S. Stefano dal XVII secolo ad oggi.