Il racconto museale focalizza le figure migranti che hanno antropizzato la Valle pontina tra malaria e bonifica, la vita e la sopravvivenza di quegli uomini che per scelta o per necessità hanno lasciato le loro radici per creare nuovi luoghi e nuovi indizi. Nell'esposizione gli utensili della vita quotidiana si mescolano alle fonti orali che narrano la trasformazione epocale del territorio e del costume.
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