Aperta al pubblico dal 1828, la Galleria dell'Accademia Tadini è tra i più antichi musei della Lombardia, ed ha mantenuto la sua identità di collezione ottocentesca. Il progetto architettonico si deve a Sebastiano Salimbeni, nipote di Tadini e architetto dilettante. I lavori prendono il via con la costruzione della cappella, consacrata alla memoria dell’unico figlio del conte, Faustino.
I lavori per la costruzione del palazzo, avviati nel 1821, si concludono nel 1824, con l’esecuzione degli intonaci, delle cornici, dei frontespizi delle finestre; la realizzazione dei bugnati del portico, dei pavimenti di seminato veneziano (in galleria e nel sottotetto) e la collocazione degli infissi e dei telai per i soffitti della Galleria, poi dipinti dallo scenografo teatrale Luigi Dall’Era.
Cuore della raccolta sono le opere di Antonio Canova: la Religione, raro bozzetto in terracotta, e la Stele Tadini, consacrata alla memoria di Faustino, figlio del conte, nella cappella.
Il museo espone dipinti di Lorenzo Veneziano, Jacopo Bellini, Francesco Benaglio, Girolamo da Treviso il Vecchio, Paris Bordon, Bernardino Campi, Jacopo Palma il Giovane, Carlo Francesco Nuvolone, Gian Giacomo Barbelli, Tommaso Pombioli, Liberale da Verona, Paolo Farinati, Antonio Balestra, Angelo Morbelli, Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto, Fra Galgario, Francesco Hayez, Lionello Balestrieri, oltre a importanti raccolte di bronzetti, disegni e porcellane italiane ed europee.