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Bottega degli Embriachi

Bottega degli Embriachi


Gli Obriachi o Ubriachi erano una famiglia di Firenze. In seguito all'esilio si disperse in Italia e a Venezia, dove fu nota soprattutto come "Embriachi", fondò una bottega di intagliatori d'avorio che divenne celebre in tutta Europa.

La prima menzione risale al 1173, ed erano un'importante famiglia ghibellina di Oltrarno. Essi ottennero una rapida fortuna con l'attività di banchieri, soprattutto trafficando con la Sicilia, per un periodo del XIII secolo ebbero un quasi monopolio del mercato dell'isola grazie ai loro appoggi anti-angioini in seguito ai Vespri siciliani del 1282. Dopo la battaglia di Benevento, che vide la definitiva sconfitta dei ghibellini fiorentini, emigrarono a Bologna e in Veneto. Tra gli usurai ricordati ci sono un Locco Obriachi, che operava in Sicilia e un certo Ciapo che a Bologna prestava soldi agli studenti.

A Venezia in particolare, forti di una tradizione artigiana di massimo pregio acquisita da alcuni membri della famiglia, a partire dalla fine del XIV secolo crearono la famosa Bottega degli Embriachi (vennero infatti ribattezzati così secondo il dialetto locale).

Il loro fu uno dei più importanti laboratori di lavorazione dell'avorio, che raggiunse vertici ineguagliati, sia per la quantità che per la qualità della produzione a livello europeo. La bottega era specializzata in opere eseguite su pannelli d'avorio, soprattutto di piccole dimensioni. Tuttavia non mancarono occasionalmente di eseguire anche pezzi di dimensioni più importanti per alcuni ricchi committenti. Al Louvre è esposta una grande pala d'altare offerta all'abbazia di Poissy dal duca di Berry Giovanni.

Baldassarre degli Embriachi fu autore del grande trittico donato da Gian Galeazzo Visconti al primo altare della Certosa di Pavia (oggi esposto nella sagrestia vecchia) composto da 62 formelle nei pannelli e 54 statuine in avorio intagliato con storie della vita di Gesù, storie della vita di Maria Vergine e di Cristo, storie della vita dei Re Magi.

La famiglia si estinse nel 1436.