Sita a un chilometro ad ovest del paese, si trovava sul cardine massimo della centuriazione faentina, in un luogo già frequentato in epoca romana per la presenza di acque salubri. È il più antico esempio dell'architettura esarcale o protoromanica, prende i suoi ritmi dalle grandi basiliche ravennati e quindi può datarsi agli inizi del VII secolo. L'interno è a navata unica; spicca l'esaltazione della massa muraria: i pilastri sono spogli, privi di capitello e di pulvino; le pareti piane e semplici. Si accede al presbiterio con due scale di mattoni; al centro vi è un pregevole altarolo a cippo, in marmo greco del VII secolo.
L'intera parete absidale è ricoperta da un ciclo di affreschi rappresentanti la Maestà del Cristo, gli Apostoli, la Crocifissione, attribuita a Pietro da Rimini ed eseguita nel terzo decennio del XIV secolo. La cripta, nella quale sono incorporati marmi tardoromani, può essere datata agli inizi del XII secolo. L'esterno inferiore è ritmato da lesene, mentre nel corpo superiore, con ritmo più fitto, si trovano archetti pensili che attorniano sette finestre ad ogni lato. Nell'altare sono inseriti marmi del VI secolo.