Il Giardino di Pojega rappresenta uno degli ultimi esempi di giardino all'italiana ed è principalmente noto per il suo teatro di verzura e le spettacolari prospettive. Tempio, teatro, muri, gallerie e belvedere sono stati costruiti trasformando e piegando alberi, siepi e acqua in una fantasmagorica macchina per lo spettacolo. Fu realizzato tra il 1783 e il 1796 dall'architetto Luigi Trezza, esponente di spicco dell'architettura neoclassica veneta, sui terreni acquistati dalla famiglia Rizzardi nel 1649.
Il complesso del Belvedere è situato nel punto più alto del giardino ed è formato da una struttura ottagonale posta alla sommità di un'ampia scalinata. Sui due capiscala si ergono due statue: la Sapienza, a sinistra, rappresentata da un uomo vestito con una tunica, un libro in mano e una corona di foglie in testa, e l'Abbondanza, a destra, nelle sembianze di un giovane uomo con la cornucopia in mano. Nella nicchia centrale della struttura in cima alla scala è posta la statua della Concordia, una donna col capo cinto di alloro, una melagrana e un nastro che lega un fascio di frecce.
L'ingresso al Teatro di Verzura è situato all'incrocio fra il Viale dei Cipressi e il Viale del Belvedere, ed è sorvegliato da due statue di leoni accovacciati. Il palco è sopraelevato e alcune siepi rettilinee di carpini e cipressi accuratamente modellati formano le quinte. Due statue che raffigurano Melpomene (musa della tragedia) e Talia (musa della commedia) fiancheggiano lo spazio scenico. Nel fondale delle gradinate semicircolari, realizzato con una siepe di bosso, sono state ricavate delle nicchie che contengono statue di divinità classiche.