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Jacopo Palma il Giovane


Giacomo Negretti detto Palma il Giovane per distinguerlo dal prozio Jacopo Palma il Vecchio (Venezia, 1548/1550 – 14 ottobre 1628) è stato un pittore italiano.

Nato da Antonio Palma, pittore, e Giulia de' Pitati, appartenenti ad una famiglia dalla spiccata indole artistica, fu subito iniziato agli studi pittorici sulle orme dello zio del padre, Palma il Vecchio e del fratello della madre, Bonifacio de' Pitati, (detto Bonifacio Veronese).

Nel 1564 il duca di Urbino Guidobaldo II della Rovere, in visita a Venezia, apprezzò le doti artistiche di Jacopo che dapprima lo invitò a corte e in seguito, nel maggio 1567, lo inviò quattro anni a Roma ospite del suo ambasciatore Traiano Mario.

Del periodo romano il Ritratto di Matteo da lecce che riporta la scritta pitor in Roma del 1568. Studiò e subì l'influenza di Raffaello e Tintoretto, eseguì varie copie di Tiziano, suo vero maestro, col quale in seguito collaborò portandone anche a termine il celebre dipinto La Pietà. Si formò nel periodo della scuola veneta e del manierismo romano, che ebbe modo di apprendere durante i quattro anni del suo soggiorno romano.

L'inizio della sua produzione artistica è datata verso il 1565. Nel 1582 si sposò con Andriana Fondra, che tuttavia portò non poche preoccupazioni al pittore a causa del suo animo instabile, situazione peggiorata dalla prematura scomparsa di due figli della coppia, e che la portò alla morte nel febbraio del 1605. Ebbe grande fortuna nel bergamasco, terra d'origine del padre, e fu tra i più attivi nel tardo XVI secolo.

Morì "oppresso dal catarro" nel 1628, senza che nessuno tra i suoi eredi (le figlie Crezia e Giulia ed i nipoti Andriana e Giacomo) continuassero le gesta pittoriche dei Palma.

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