Il castello di Rovereto venne costruito nel corso del XIV secolo dalla famiglia dei Castelbarco come postazione di vedetta a presidio della valle dell’Adige. La posizione del castello permetteva il controllo simultaneo delle vie che correvano nel fondo della Vallagarina e della Vallarsa.
L’attuale forma pentagonale risale al tempo della dominazione veneziana sulla città lagarina (1416-1509). Nel 1487, durante la guerra tra Venezia e l’arciduca d’Austria Sigismondo Conte del Tirolo, il castello sostenne 37 giorni di durissimo assedio e si arrese solo dopo che le artiglierie lo ebbero gravemente danneggiato. Ripreso rapidamente dai Veneziani, fu ricostruito trasformando l’impianto medievale preesistente. La fortezza è uno dei più insigni monumenti di architettura militare dell’epoca di transizione; la struttura è dotata di pozzo d’assedio, di una robusta cinta muraria e di bastioni muniti di decine di cannoniere e deve il suo aspetto all’opera di valenti architetti militari veneziani, tra i quali Giacomo Coltrino e Bartolomeo d’Alviano.
Nel corso della Grande Guerra, dall’evacuazione di Rovereto del maggio 1915 al novembre 1918, il castello e la città, rimasti in mano austriaca, furono sottoposti a pesanti bombardamenti da parte dell’artiglieria italiana. Restaurato nel corso degli anni Venti, dal 1921 il castello ospita il Museo Storico Italiano della Guerra.