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Gino Coppedè

Gino Coppedè


Gino Coppedè, all'anagrafe Luigi Coppedè (Firenze, 26 settembre 1866 – Roma, 20 settembre 1927), è stato un architetto, scultore e decoratore italiano.

Studia presso le Scuole Pie e la Scuola Professionale di Arti Decorative Industriali di Firenze ottenendo il Diploma. Tra il 1885 e il 1890 lavora presso il laboratorio del padre raggiungendo la piena padronanza dell'arte dell'intaglio venendo a contatto con alcuni architetti toscani dell'epoca. Nel 1889 si sposa con Beatrice Romanelli, figlia dello scultore Pasquale Romanelli dalla quale avrà 3 figlie, Anna (1890), Matilde (1892) e Margherita (1897).

Nel 1891 si iscrive all'Accademia delle Belle Arti di Firenze e si diploma professore di disegno architettonico ad "unanimità dei voti e plauso". Insegna al Regio Orfanotrofio Puccini di Pistoia collaborando con alcune fonderie delle medesima città.

Tra il 1890-1893, Coppedé lavorò al castello di caccia del conte marchese Puccio "Villa Puccio" a Capriata d'Orba. L'edificio di 1.900 mq è oggi conosciuto come Villa Val Lemme.

Viene chiamato a Genova da Evan Mackenzie per la progettazione e la costruzione dell'omonimo castello (1890), che sarà il suo primo importante successo. Si trasferisce nel capoluogo ligure con la famiglia e, grazie a MacKenzie, ottiene numerosi incarichi e ricopre diverse volte il ruolo di membro nella Commissione Municipale, della Commissione per il riordinamento dei Piani Regolatori.

È nominato "Accademico di Merito" dell'Accademia Ligustica e, in seguito, "Accademico delle Accademie di Perugia ed Urbino" ed Ingegnere della regia Scuola di Applicazioni per gli Ingegneri di Roma. Nel giugno del 1917 ottiene il Decreto di libera docenza in Architettura Generale presso la Regia Università di Pisa.

Nel 1919 è impegnato in diverse costruzioni a Roma che costituiranno il complesso di edifici conosciuto come Quartiere Coppedè, e in altri edifici a Messina sotto la committenza della ditta bancaria Fratelli Cerruti di Genova. A partire da quest'anno collabora insieme ai fratelli per l'arredamento di alcuni piroscafi del Lloyd Sabaudo e della Cosulich Società Triestina di Navigazione.

Nel 1924 inizia la costruzione del nuovo castello del Marchese de la Motilla a Siviglia.

Nel 1926 viene nominato Professore residente "emerito" dell'Accademia delle arti del disegno di Firenze.

Muore il 20 settembre 1927 a Roma affetto da gangrena polmonare in seguito a complicazioni intervenute dopo un'operazione.