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Antonio Federighi

Antonio Federighi


Antonio Federighi (Siena, 1420-1425 – Siena, 1483) è stato uno scultore e architetto italiano, considerato uno dei più grandi artisti del rinascimento senese e decisamente ispirato all’arte classica antica. La sua formazione avvenne, con ogni probabilità, nella bottega di Jacopo della Quercia.

Nacque probabilmente a Siena intorno al 1420-1425. Il primo documento che lo cita risale al 1438, dove l'artista è menzionato nei libri contabili dell'Opera del Duomo di Siena come garzone, al tempo in cui Capomastro dell'Opera era Jacopo della Quercia. La prima opera come artista autonomo tra quelle a lui attribuite e prevenuteci fino ad oggi sono le finestre della cappella delle Carceri di Sant'Ansano in Castelvecchio (1444), cappella dove lavorarono Pietro del Minella ed altri artisti formatisi nella bottega di Jacopo della Quercia, facendo pensare che anche il Federighi ebbe questa formazione. Le finestre mostrano un ricorso al modulo quadrato di guesto rinascimentale attestando quindi precocemente un gusto del Federighi per le opere classiche.

Tra il 1445 e il 1446 l'artista lavorò nel Duomo di Siena alla lastra tombale di Carlo d'Agnolino Bartoli, vescovo di Siena e rettore dell'Ospedale di Santa Maria della Scala, deceduto nel 1444. L'opera è comunque ritenuta di Pietro del Minella e il Federighi vi lavorò, insieme ad altri, solo come scalpellino.

Nel 1448 l'artista acquistò una porzione di casa a Siena in via delle Donzelle e qui vi abitò fino alla morte, acquistando la restante porzione nel 1461. Sempre nel 1448 l'artista intraprese un viaggio a Roma dove ebbe modo di consolidare la sua ispirazione all'arte classica e, nel 1450, arrivò la prima affermazione ufficiale, venendo eletto Capomastro dell'Opera del Duomo di Siena. Le scalinate di accesso al Duomo e al Battistero e i pavimenti esterni dei due edifici sono tra le prime opere da lui coordinate.