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Jacopo Bellini


Jacopo Bellini (Venezia, 1396? – 1470?) è stato un pittore italiano cittadino della Repubblica di Venezia, padre di altri due noti pittori, Gentile e Giovanni Bellini.

La sua opera, al pari di quella di Antonio Vivarini, si pone tra la fine del gotico internazionale e l'inizio del Rinascimento nella città lagunare. In essa possiamo cogliere una progressiva adesione agli stilemi rinascimentali, coniugando i modi internazionali, appresi da Gentile da Fabriano, con la passione antiquaria. Quest'ultima ebbe modo di apprenderla sia a Venezia, a contatto con l'opera di artisti toscani attivi in città, quali Paolo Uccello, Nanni di Bartolo, Fra Filippo Lippi, Andrea del Castagno, Masolino da Panicale e Beato Angelico, sia nei suoi viaggi, tra Firenze, Ferrara e soprattutto Padova, dove si diffondeva un umanesimo "epigrafico-archeologico", degli antiquari Ciriaco d'Ancona, Felice Feliciano e Giovanni Marcanova e della bottega dello Squarcione, dove lavorava il giovane Andrea Mantegna.

Bellini fu allievo e collaboratore di Gentile da Fabriano. Nel 1411-1412 fu a Foligno dove, su disegno del maestro, affrescò con altri allievi Palazzo Trinci con un ancora visibile ciclo. Nel 1423 fu a Firenze, dove poté conoscere le opere dei giovani artisti fiorentini: Brunelleschi, Donatello e Masaccio. Nel 1424 è ricordato a Venezia, dove aprì la sua attivissima bottega in cui, dopo il 1450, entrarono anche i figli Gentile e Giovanni.

Del 1430 circa è la tavola con la Madonna col Bambino, dell'Accademia Carrara, in passato attribuita a Gentile da Fabriano, elemento centrale di un polittico disperso. La scena rappresenta il Bambino mentre gioca con un pettirosso, simbolo, per la macchia rossa sul petto, della sua futura morte. Gli arabeschi in oro su nero del fondo sono stati aggiunti in seguito, forse per riprodurre la decorazione originaria.

Sempre ai primi anni trenta viene attribuita la tavola con la Madonna con Bambino, del Museo Cagnola, assegnata in passato a Jacobello del Fiore, anch'essa facente parte di un polittico. Nella rappresentazione la Madonna seduta in trono tiene in piedi, sul ginocchio destro, il Bambino che allunga lo sguardo e il braccio verso il cardellino, posato sul bracciolo destro del trono, simbolo della futura passione.