Skip to main content

Giovanni Boldini

Giovanni Boldini


Giovanni Boldini (Ferrara, 31 dicembre 1842 – Parigi, 11 gennaio 1931) è stato un pittore italiano, considerato uno degli interpreti più sensibili e fantasiosi dell'elettrizzante fascino della Belle Époque.

Il genere pittorico che diede più fama e lustro al nome del Boldini fu senza dubbio quello del ritratto. Sul cavalletto di questo peintre italien de Paris si rincorrevano avventori al caffè, passanti per la strada, ma soprattutto i nomi più in vista della bella società parigina e internazionale: gli aristocratici di tutto il mondo, infatti, facevano a gara per regalare a Boldini i loro volti. Il pittore, d'altronde, era pienamente inserito nel tessuto sociale parigino e seppe consolidare abilmente la propria notorietà, grazie ad un'instancabile laboriosità (era solito lavorare dal primo mattino sino alla sera inoltrata) e ad una naturale predisposizione a intrecciare relazioni sociali proficue e durature, soprattutto con coloro che si presentavano come potenziali committenti. Giacomo Puccini, Guglielmo Pampana, Vittorio Emanuele II, Vincenzo Cabianca, William Seligman, Sir Albert Kaye Rollit, Leopoldo Pisani, Robert de Montesquiou sono solo alcuni degli illustri personaggi che passarono per l'atelier di Boldini, che proprio nei ritratti si impegnò in indagini estetiche profondamente innovative e moderne, nel segno di una libertà espressiva piena e feconda. Speciale menzione merita poi il Ritratto di Giuseppe Verdi, espressione della più felice e matura stagione del Boldini, da porre senz'altro ai vertici più alti dell'iconografia verdiana.

Sono tuttavia le donne le vere protagoniste e, in un certo senso, anche l'indiscussa «scintilla» della ritrattistica boldiniana. Uomo dal carisma potente e magnetico, Boldini seppe sedurre le donne più avvenenti della bella società internazionale e, facendosi interprete di quell'esuberante joie de vivre che valse ad un intero periodo storico la sognante denominazione di Belle Époque, le ritrasse con bramosia quasi mefistofelica. Sulle poltrone stile Impero dell'atelier di Boldini sfilarono in effetti centinaia di donne di charme: nel repertorio delle «divine» più celebri - fu quello il termine coniato da Boldini per riferirsi alle proprie muse - risultano gli illustri nomi di Consuelo Vanderbilt, duchessa di Marlborough, della consorte di Jules-Louis Veil-Picontessa di Leusse, dell'attrice Alice Regnault, della baronessa donna Franca Florio e della marchesa Luisa Casati.