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Filippo de Pisis

Filippo de Pisis


Luigi Filippo Tibertelli de Pisis, semplicemente conosciuto come Filippo de Pisis (Ferrara, 11 maggio 1896 – Brugherio, 2 aprile 1956), è stato un pittore e scrittore italiano, uno tra i maggiori interpreti della pittura italiana della prima metà del Novecento.

De Pisis inizia adolescente a scrivere poesie, ma si dedica anche allo studio della pittura sotto la guida del maestro Odoardo Domenichini nella sua città natale, Ferrara, ed è proprio la pittura in seguito a portarlo a vivere una vita avventurosa, appassionata in varie città sia italiane Roma, Venezia e Milano, sia europee Parigi e Londra.

Le immagini che l'artista dipinge sono, più che disegnate, evocate e circondate da un continuo clima poetico, come risulta dalle vedute parigine, londinesi, dalle marine veneziane, dai nudi e dai grandi mazzi di fiori (indicativi sono: Fiori del 1928 e Quai de Tournelle, del 1938). Effettuerà anche alcuni ritratti, molto noto è quello dell'amico Mariano Rocchi del 1931, oggi conservato presso il Museo del Novecento di Milano.

Nel 1949-1950, de Pisis aderisce al progetto della importante collezione Verzocchi, sul tema del lavoro, inviando, oltre a un autoritratto, l'opera Piccolo fabbro. La collezione Verzocchi è conservata presso palazzo Romagnoli a Forlì, sede delle collezioni del novecento.

Anche le opere del suo ultimo periodo (una lenta malattia lo consumò in una clinica milanese, villa Fiorita a Brugherio) risentono di un'intensità poetica eccezionale, di una netta opposizione a ogni forma di classicismo, delle sue straordinarie doti di colorista che lo pongono fra i più grandi pittori contemporanei.