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Callisto Piazza

Callisto Piazza


Callisto Piazza (Lodi, 1500 – 1561) è stato un pittore italiano, il maggiore esponente dei Piazza, dinastia di pittori del Cinquecento, e fu pittore attivissimo nella prima metà del XVI secolo.

Calisto inizia la carriera artistica nella bottega del padre, il quale, vista la potenziale qualità del figlio ed essendo in contatto con l'insigne Romanino lo invia come suo discepolo a Brescia.

Lavora a Brescia dal 1523; l'8 dicembre di quell'anno è infatti segnato come testimone in un atto rogato nel convento di San Domenico. Le sue prime opere datate e firmate sono dell'anno successivo e hanno caratteri già pienamente bresciani. Ma il bagaglio culturale che dimostra in queste prime opere comprende anche la conoscenza dell'arte ferrarese di Dosso Dossi e Ludovico Mazzolino, e un interesse per il rigore compositivo di Giovanni Agostino da Lodi. La zona bresciana viveva in quel momento una straordinaria fioritura artistica e culturale grazie a personalità molto influenti che muovevano la vita della città, come Mattia Ugoni e Angela Merici. Un momento grande di successo stavano vivendo anche i due principali artisti bresciani, Romanino e Moretto. Il Piazza è al centro, quindi, di questa concentrazione stilistica e culturale che è Brescia in questi decenni e ne desume un linguaggio che ha delle vicinanze evidentissime con quello di Romanino, ma un romaninismo emandato e riletto attraverso il più ordinato e obiettivo Moretto.

Tra il 1526 e il 1529 opera, in Val Camonica, ad Erbanno, Borno, Breno, Esine e Cividate Camuno. Nel 1530 lascia la canonica di San Lorenzo a Brescia; al suo posto subentrerà Romanino. Tra i due pittori sembra esserci quindi un rapporto ravvicinato, magari una collaborazione professionale che però nessun documento certifica.

Nel 1529 Callisto ritorna definitivamente a Lodi dove, con i "consorti" Toccagni Cesare e Scipione, si inserisce nella bottega già esistente del padre e dello zio Albertino, quest'ultimo morto repentinamente in quel periodo. In questa bottega il Callisto assume la leadership artistica; Cesare ha invece una posizione di preminenza organizzativa e amministrativa mentre Scipione assume il ruolo di coadiutore di Callisto. In questo periodo la bottega riceve moltissime commissioni in tutta la Lombardia: a Milano opera nel Castello Sforzesco, nella Chiesa di San Maurizio, nell'aula Magna dell'attuale Università Cattolica e in altri paesi limitrofi ma quella più importante è la commissione per la decorazione della Chiesa dell'Incoronata di Lodi.

Le opere maggiori del periodo lodigiano sono situate nelle cappelle della Chiesa dell'Incoronata di Lodi dove, peraltro, i lavori, al di là di eccezionali interventi diretti, risultano di scarsa qualità artistica. Di notevole interesse sono invece le decorazioni delle lesene, paraste, fregi e cornici dove il Callisto con gusto e fantasia inserisce moduli figurativi: putti, strumenti musicali ecc. con esecuzione fluida e vivace.