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Antonio Lombardo


Antonio Lombardo (Venezia, 1458 – Ferrara, 1516) è stato uno scultore e architetto italiano, figlio di Pietro e fratello minore di Tullio.

Nel 1484 ne viene segnalata la presenza a Treviso nel duomo, dove collaborò con il padre per la realizzazione del Monumento al vescovo Zanetto da Udine e dove probabilmente si occupò delle decorazioni del sarcofago. Inoltre, sempre nella cattedrale cittadina, aiutò il padre nel completamento della Cappella del Santissimo Sacramento.

In contemporanea con i lavori che si svolgevano a Treviso, nel 1481 il padre Pietro ottenne la progettazione e la realizzazione sia della parte architettonica che delle decorazioni scultoree della chiesa di Santa Maria dei Miracoli a Venezia. I lavori si protrassero fino al 1489.

Sempre lavorando nella bottega del padre, nel 1490 lavorò a Bergamo con altri membri della famiglia alla realizzazione delle statue per la cappella del condottiero Bartolomeo Colleoni, opera architettonica di Giovanni Antonio Amadeo. In particolare ad Antonio è attribuita l'immagine scolpita a tondo di san Giovanni Battista (oggi perduta), mentre la statua di san Bartolomeo è attribuita al padre Pietro e quella di san Marco al fratello Tullio.

Il 27 luglio 1500 assieme al fratello Tullio gli fu commissionata la realizzazione di alcuni bassorilievi nella cappella dell'Arca nella Basilica di Sant'Antonio di Padova. Un primo modello in stucco fu esposto nella basilica già l'anno successivo per le celebrazioni della festa del Santo; probabilmente si tratta dello stesso modello che fece parte delle collezione Gualdi di Vicenza fin dal 1605).

Antonio Lombardo si trasferì a Ferrara presso la corte estense dal 1506, anche se contatti vi furono anche parecchio tempo prima, come si deduce da un pagamento da parte della Camera ducale estense del 20 febbraio 1505; fu chiamato molto probabilmente da Ercole I d'Este, il quale morì poco dopo e quindi il Lombardo si trovò al servizio del suo successore, Alfonso I d'Este. Il Lombardo divenne uno dei principali artisti della corte ed iniziò a lavorare praticamente subito per la realizzazione delle decorazioni dei cosiddetti Camerini d'alabastro situati nella via coperta che conduceva dal Castello Estense al Palazzo Ducale.